Dal film La teoria del tutto alle apparizioni nei celebri cartoni animati The Simpsons, dal suo ologramma in Star Trek alla voce campionata per una canzone dei Pink Floyd. La figura leggendaria e così caratterizzata fisicamente di Stephen Hawking ha travalicato il campo dell’astrofisica per diventare negli anni una vera e propria icona pop.
Tra i primi ad intuire la potenza dell’immagine dello scienziato è stato Matt Groening, creatore dei Simpsons. Hawking è apparso in tante puntate del popolare cartoon. In una, in particolare, grazie ad una sedia a rotelle speciale salva Lisa, la figlia di Homer; in un’altra spiega a Bart, il fratello di Lisa, il funzionamento dei buchi neri. Altra serie animata americana in cui l’astrofisico è stato ospite è Futurama (sempre di Groening): in un episodio è il custode del continuum spazio-temporale.
La voce di Hawking è stata poi campionata dai Pink Floyd nella canzone Keep talking che fa parte dell’album The division bell del 1994.
“Questo Oscar appartiene a tutte le persone nel mondo che combattono la Sla, appartiene ad una famiglia eccezionale”: con queste parole Eddie Redmayne, nel 2014, ha ritirato la statuetta per il film La teoria del tutto, adattamento della biografia Verso l’infinito scritta da Jane Wilde Hawking, ex-moglie del fisico. E’ il primo film a portare sul grande schermo la vita di Stephen Hawking, dopo il film per la tv Hawking del 2004, il cui protagonista era Benedict Cumberbatch.
C’è poi un cameo dello scienziato nella popolare sitcom americana The Big Bang Theory e il cast lo ringrazia per “aver ispirato noi e il mondo”.
Infine, c’è una indimenticabile apparizione di Hawking anche in Star Trek: Next Generation. Il suo ologramma gioca a carte con Isaac Newton e Albert Einstein. “Il principio di indeterminazione non ti aiuterà, Stephen”, lo avverte Einstein durante una mano. Si dice che i tre scienziati condividessero lo stesso quoziente di intelligenza, tra i 160 e i 165 punti.