Bocchigliero: festeggiamenti in onore di San Nicola di Myra

A Bocchigliero provincia di Cosenza ogni anno, la terza domenica di maggio, si svolgono i solenni festeggiamenti in onore del patrono San Nicola di Myra. Il culto al Santo è radicato in paese e dagli archivi già risultava la presenza di un altare a lui dedicato dalla metà del Settecento. La tradizione ci consegna l’immagine del vescovo come premuroso verso gli ultimi e i più deboli e proprio questa figura ha dato origine al mito di Santa Claus, conosciuto in Italia come Babbo Natale. Nel secolo XI Myra, come tante altre città dell’Asia Minore, cadde in potere dei Saraceni e fu messa a ferro e fuoco. Gli abitanti trovarono rifugio presso i monti vicini.

Le reliquie del Santo, oggetto di devozione da parte dei pellegrini, rimasero esposte in un luogo non più accessibile. Così una spedizione proveniente da Bari decise di traslare le spoglie da quella terra così esposta a rischi nella propria. Al ritorno alcuni, spinti da una fraintesa devozione, sottrassero parte delle reliquie. Ma il Santo non permise che le ossa fossero sparse e divise e d’improvviso si levò un forte vento che sconvolse le acque. Solo dopo che tutti le ebbero riposte il vento si fermò e le acque si calmarono.

La domenica del 9 Maggio 1087 la nave rientrò nel porto di Bari dove fu accolta dagli abitanti in festa. Papa Urbano II il 30 settembre 1089 consacrò l’altare della cripta dove furono riposte le preziose ossa. Nove anni dopo, nella stessa cripta, si tenne anche un Concilio per ricomporre la frattura tra Chiesa d’Oriente e Chiesa d’Occidente che era già in atto.

Si racconta che in paese, il 9 maggio 1928, la statua veniva portata in giro da poca gente. Allora il patrono, quasi sdegnato, imperla di sudore tutto il suo viso e con voce vibrante invita il popolo a ravvivare la fede e a ritornare sulla retta via. A testimoniare l’evento è il fazzoletto appartenuto al signor Nunzio Murano con cui fu asciugato il volto del Santo e che oggi è conservato in Chiesa. Successivamente alla statua originale di legno massiccio si aggiunse una più piccola e pratica per essere portata in processione specialmente nei vicoli più stretti dei rioni Destra e San Francesco.

Ai giorni nostri la festa è preceduta da un Solenne Novenario celebrato in Chiesa Madre. Il giorno della festa la statua esce in processione per la parte bassa del paese la mattina per poi proseguire per la parte alta di pomeriggio. Segue la messa conclusiva. Degna di nota è la suggestiva fiaccolata con cui si accompagna il Santo durante il ritorno in Chiesa Madre.

Dall’inno a San Nicola:
Salve Nicola o Padre,
ai fervidi tuoi figli,
pari a viventi gigli,
deh! Serba puro il cor.
Salve Nicola o vanto,
di nostra Santa Chiesa,
o nostra gran difesa,
noi ricorriamo a te…

Rosario antico a San Nicola:
San Nicola miu benignu, de pregare nun sun dignu,
cumu nuastru putretture, prega tu a Nuastru Signure.
Cumu nastru putretture, e Santu Nicola preghe,
e nussunu a tia ti neghe, e sei fonte di abbondà.
E ci fai la carità.

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