Al bando i bracciali da pochi euro per l’attività fisica: il gadget da polso deve essere più ‘smart’, e quindi più costoso. A scattare la fotografia sono gli analisti di Idc, che descrivono una frenata della crescita dei dispositivi indossabili nel loro insieme, ma un buon andamento per gli smartwatch di fascia media e alta.
Stando agli esperti, nel primo trimestre le consegne globali di indossabili sono aumentate di appena l’1,2%, a quota 25,1 milioni di unità. Gli smartwatch più costosi – quelli di Apple o Fitbit, ma anche quelli lanciati dai marchi della moda e dell’orologeria – hanno però registrato un +28,4%, a fronte del -9,2% riportato dai bracciali economici.
Smartwatch e smartband rappresentano il 95% del mercato degli indossabili, col 5% costituito dall’abbigliamento ‘smart’. Tra le aziende, Apple è prima con 4 milioni di Apple Watch consegnati (erano 3,6 milioni nel primo trimestre 2017) e il 16% del mercato. Segue Xiaomi, con 3,7 milioni di dispositivi e il 14,8% di market share. In termini di valore, però, l’azienda cinese ha solo l’1,8% del mercato, perché vende soprattutto bracciali economici.
Al terzo posto c’è Fitbit, che vede le consegne diminuire da 3 a 2,2 milioni di unità. Fuori dal podio si piazzano Huawei, in aumento da 0,5 a 1,3 milioni di dispositivi, e Garmin, che segue a stretto giro con 1,3 milioni di pezzi commercializzati contro gli 1,1 milioni del pari periodo 2017.