Rossano: importanza mondiale

Rossano, impropriamente chiamato anche Rossano Calabro per distinguerlo da Rossano Veneto, è un comune italiano di 36 842 abitanti della provincia di Cosenza. La città è detta anche Rossano la Bizantina e Rossano città del Codex, in omaggio al Codice Purpureo, uno dei vangeli più antichi al Mondo e custodito da secoli a Rossano.
La città di Rossano si trova nella fascia orientale della piana di Sibari tra la Sila e la costa ionica. Il territorio comprende anche parte delle alture che precedono la Sila e il comune faceva parte della Comunità montana Sila Greca e ne ospitava la sede.
Il territorio comprende terreni di diversa origine geologica, con caratteristiche differenti, alle quali corrispondono diversi tipi di flora. Dal punto di vista paesaggistico dominano le culture arboree. In zone prossime alla costa sono inoltre presenti pioppeti. Esistono nel territorio due alberi di quercia monumentali.

Oltre ai numerosi palazzi gentilizi disseminati in numerose proprietà private, nel centro storico di Rossano è possibile visitare:

  • il Museo Diocesano e del Codex, con l’opera di fama internazionale: il Codex Purpureus Rossanensis, un antichissimo evangeliario greco del VI secolo di origine bizantina, nominato Patrimonio UNESCO il 9 ottobre 2015. Secondo molti è il Vangelo miniato più prezioso al mondo;
  • la cattedrale di Maria Santissima Achiropita;
  • la chiesa di San Nilo voluta dalla principessa di Rossano Olimpia Aldobrandini (XV secolo) in onore della città che diede i natali a san Nilo, fondatore dell’abbazia greca di Grottaferrata, santo venerato dalla chiesa cattolica e da quella ortodossa;
  • l’oratorio di San Marco;
  • la chiesa di San Bernardino (XV secolo): in stile tardo-gotico, fu la prima chiesa cattolica della città ed ospita il sepolcro di Oliverio di Somma (1536) con la statua del defunto ed un crocifisso ligneo del XVII secolo;
  • la chiesa della Panaghia (X secolo): così denominata in onore di “Maria Tutta Santa”, è un altro esempio di architettura religiosa bizantina nel cui abside si conservano tracce di almeno due fasi pittoriche, con un affresco più antico raffigurante san Basilio ed un frammento del XIV secolo che ritrae san Giovanni Crisostomo;
  • la chiesa di San Francesco di Paola (tardo XVI secolo): con un portale rinascimentale ed un chiostro;
  • la chiesa di Santa Chiara (XVI secolo): voluta dalla principessa Bona Sforza;
  • il museo della liquirizia.

Nei dintorni invece si trovano:

  • l’abbazia di Santa Maria del Patire (XI-XII secolo): immersa nel verde delle colline, conserva splendidi pavimenti a mosaici arabeggianti, l’abside in stile normanno ed un antico portale ligneo. Fu fondata dal monaco e sacerdote san Bartolomeo di Simeri verso il 1095 sulle rovine di un oratorio;
  • la torre Sant’Angelo (XVI secolo) è un antico edificio militare fatto fortificare da Bona Sforza tra il 1543 ed il 1564, all’interno del cui complesso mercantile si trova un ottimo esempio di fondaco perfettamente conservato.

 

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