Una passeggiata in riva al mare, oppure lungo un fiume o tra i sentieri di montagna nei pressi di un ruscello, può regalare tante sorprese. Come ad esempio scoprire sassi di forme e colori particolari, levigati dal tempo e dell’acqua, che possiedono contorni curiosi a dispetto del formato. Dedicare del tempo alla ricerca e alla scelta potrebbe diventare un passatempo interessante, in previsione di un utilizzo casalingo per trasformarli in elementi decorativi di riciclo creativo. Nonostante appaiano statici, i sassi sono in perenne e costante trasformazione. La loro superficie, e anche il colore, è in balia degli agenti atmosferici che, secondo dopo secondo, agiscono modificandone l’aspetto.
Dopo aver trovato i sassi su cui lavorare è bene pulirli da polvere e fango, magari immergendoli in un catino pieno d’acqua calda e un po’ di sapone. Oppure, per igienizzarli completamente, potrebbe risultare utile bollirli in acqua e quindi scolarli. Lasciate asciugare al sole oppure sopra un panno di stoffa. L’utilizzo primario è quello che contempla i sassi al naturale, senza interventi pittorici o di sorta. Ad esempio, con elementi di formato decrescente e spessore minimo è possibile creare piccoli totem decorativi, oppure torri da utilizzare come basi per candele. Oppure fissarli con la colla a presa rapida a coperchi di scatole di cartone o metallo, così da ottenere divertenti pomoli. Sfruttando invece la dimensione e i colori si possono creare piccoli quadretti decorativi, incollando i sassi a una base di cartone bianco utilizzando una colla resistente. Si può giocare con le fisionomie e le sfumature naturali delle pietre, ottenendo piccoli mosaici semplici, oppure fissandoli su carte per acquarello dipinte con velature leggere. O ancora creare piccole stradine o pedane in giardino, basi per la doccia in casa o rivestire le pareti con originali mosaici. Fissando i sassi sopra una base magari in gomma, si possono realizzare divertenti zerbini o sottopentola.